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Il Dono di Matilde

€16,00

Descrizione prodotto

Il Dono di Matilde, la cuoca che ho nel cuore uscirà il 18 giugno 2025 ma puoi già procedere all’acquisto e verrà spedito in tale data.

C’è tutto il Cucinosofo in purezza. Se non è una sintesi della sua vita di ricerca, in queste pagine ci sono almeno gli ultimi 15 anni di costante inseguimento nella conoscenza di quello che, genericamente, viene definito come entroterra ligure tra cucina, personaggi e curiosità più inesplorate di chi può vantare il privilegio d’osservare il caos delle città dall’alto. 

È difficile commentare in modo asettico e obiettivo le prossime righe. Rappresentano una complessità perché grazie a quel perenne peregrinare verso i segreti delle montagne, non si scorge soltanto un pezzo dell’esistenza di Sergio Rossi. C’è, pure, una buona fetta di vissuto per chi scrive questa breve prefazione.

Dunque, qualcosa in più di una semplice presentazione. E, sia chiaro, sono pensieri in libertà, non privi d’emozione, che, però, vanno ben oltre il cantarsela e suonarsela assieme. 

L’autore di questo libro, finalmente tornato a pubblicare dopo straordinari successi dei lustri passati, rappresenta in primis un amico. Parola dal valore nobile, spesso, usata a sproposito. Qui utilizzata per indicare un punto fermo. Lo stesso vale per migliaia di liguri che, ogni mercoledì sera in tv, lo seguono con ammirazione da quasi 20 anni.

Lo stile semplice e diretto, seppur supportato da approfondimento della materia, resta la cifra del Cucinosofo davanti alla telecamera. Lo stesso teorema vale con la penna in mano ed è per questo che, da scrittore, ha saputo rendere Matilde o Adriano come nonni di tanti che hanno vissuto i nostri paesi: uomini e donne di una saggezza popolare dimenticata in nome di una presunta modernità che si scoprirà restare solo presunta. 
Il Dono di Matilde” è un libro senza tempo, un po’ come l’autore. Già, al pari delle sue battaglie – che mi onoro di poter condividere in trasmissione – ogni sette giorni e reiterate davanti al muro del pianto della politica. 

Qualche esempio? “Le trattorie con piatti di qualità sono il futuro non il passato. Sarà illuminato quel sindaco che scriverà un bilancio comunale su un foglio a4 con entrate e uscite comprensibili anche per mia mamma che ha 96 anni. I negozi d’altura possono vivere se oltre a vendere pane e latte fanno qualcosa di proprio che possa invogliare a salire lassù. Potranno parlare di paesi dell’interno quando convinceranno i colossi della grande distribuzione ad adottare le botteghe chiuse delle colline. L’entroterra vivrà se ci saranno più operai comunali e meno impiegati perché l’emergenza si chiama manutenzione costante e continua”. 
Sono davvero tante le Matilde che abbiano incontrato sulla nostra strada, caro Sergio. Non meno, i Dria. Unico resti tu. Con la tua concretezza. 
Gilberto Volpara

 

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