Nome: Z1 | Misure testate: 7.8 - 8.3 |
Luff: 496 cm (7.8), 509 cm (8.3) | Boma: 221 cm (7.8), 229 cm (8.3) |
Best Mast: Neil Pryde CK 95 | Stecche: 7 + shear tip |
Cambers: 4 | |
Prezzo 7.8: L.1.464.000 | Prezzo 8.3: L. 1.499.000 |
Ed eccoci finalmente al test delle nuove armi da
regata della Neil Pryde a dire il vero siamo entrati in possesso delle Z1 ormai da un paio
di mesi ma, il tempo sin qui trascorso lo abbiamo impiegato per testare a fondo queste
nuove ali. Sì, cari amici surferi, la prima impressione che trasmettono è proprio quella di avere tra le mani un'ala, tipo quella usata per il volo degli ultraleggeri o dei deltaplano. In effetti il lavoro che è stato fatto sulle Z1 da Barry Spanier e da David Starbuck è tanto e molto specifico. Dopo i vari tentativi di innovazione, compiuti da altre velerie (vedi Gaastra/Simmer) comparsi sui campi di regata l'anno precedente, la Neil Pryde è uscita sul mercato per l'anno 98 con questo nuovo sistema: lo shear-tip. Questo si configura come una stecca tubolare in carbonio posta sulla penna della vela, con una sezione maggiore delle altre stecche, che va ad innestarsi tramite un T nel tappo dell'albero; tappo del ck 95 che deve essere sostituito, (quello nuovo viene fornito di serie con la nuova vela). |
Armata la vela sulla spiaggia, con il suo albero dedicato, ancora il CK
95, questa dimostra un profilo più profondo rispetto alla VX3 dell'anno precedente.
L' outline della Z1 presenta un albero più corto, di conseguenza più rigido in rapporto
alla superficie della vela.
I cambers, vecchio pallino della Neil Pryde (ricordate le vele degli anni precedenti 7
stecche 7 camber) sono diminuiti da 7 a 4. Questo risultato è stato ottenuto grazie al
nuovo sistema shear- tip, che sostiene l'intera larghezza della penna della vela, che ora
risulta essere ovviamente più leggera.
PROVA IN ACQUA
Abbiamo testato inizialmente la 8.3 con un filo di vento, forse c'erano appena 6 nodi.
Sulla Z1 viene stampato un sistema di regolazione a seconda della intensità dei vento, a
dire il vero scopiazzato dalla North, che permette di trimmarla correttamente. Quello che
notiamo immediatamente, una volta entrati in acqua, è la notevole potenza sviluppata
dalla vela ai bassi regimi.
La nostra Z1 8.3 piana subito e comincia a stringere la bolina in modo incredibile.
Paragonata alla VX3 questa "ala" possiede di certo prestazioni di bolina
veramente superiori; inoltre si avverte sulle braccia uno sforzo molto inferiore rispetto
alle VX degli anni scorsi. Come detto in precedenza, la Z1 presenta un profilo più
profondo fino alla penna, di conseguenza in andatura eroga potenza ed accelerazione
paragonabili a vele con un minor allungamento (ricordate le prime VX World Cup a ferzi
orizzontali?) ma, a differenza di queste, grazie allo shear-tip, mantiene una forma
compatta e soprattutto stabile quando il vento si fa sostenuto.
Il nuovo sistema inventato dalla Neil Pryde, oltre che ridurre al minimo la resistenza
aerodinamica, riducendo di conseguenza il vortice in penna, permette anche un eccellente
controllo dei twist della balumina. Un particolare questo dove si stanno concentrando
tutti gli sforzi delle velerie.
Abbiamo successivamente testato la Z1 nella misura di 7.8, con il ventone, stiamo parlando
di 25 nodi di vento.
La caratteristica che impressiona maggiormente è il controllo e la eccellente stabilità
di profilo in condizioni di soprainvelatura. Sarà forse anche per il numero ridotto di
camber, ma la Z1 risulta essere molto leggera e facile da condurre con il vento forte, con
uno sforzo minimo sulle braccia.
La vela nella strambata è molto morbida; nel passaggio delle mure si avverte tuttavia la
classica rotazione dei camber, tipica delle vele Neil Pryde da regata, peraltro la
"botta" che si avverte è sicuramente inferiore alle VX degli anni precedenti.
Altra caratteristica che abbiamo riscontrato durante le prove, è la velocità di punta,
veramente molto elevata, soprattutto nell'andatura di bolina. Alla massima velocità poi,
la Z1 è sempre sotto controllo, trasmettendo al surfer nelle raffiche più forti, una
piacevole sensazione di sicurezza e stabilità, questo si traduce automaticamente in un
sensibile aumento delle prestazioni.
CONCLUSIONI
Indubbiamente non era facile migliorare un prodotto come la VX già al massimo livello
nei campi di regata, tuttavia secondo noi la Neil Pryde è riuscita a vincere anche questa
sfida; certo c'è da chiedersi dove ci porterà l'evoluzione dei windsurf a livello
agonistico se questo anno abbiamo assistito all'introduzione sul mercato delle tavole
flapper e nel campo delle vele ci si è ispirati a tecnologie tipiche della costruzione
degli aerei cosa ci porterà l'anno 2000?
In conclusione, ci sentiamo di consigliare la Z1 sia ai regatanti
per le sue prestazioni veramente al top, sia ai normali surferi per-
ché questa "ala" possiede una facilità di utilizzo veramente notevole per
essere una pura vela da regata.
Il prezzo, come quello di tutte le gioiellerie, è elevato, anche se, paragonato ad altre
velerie, che richiedono fra l'altro la spesa ulteriore di alberi e stecche accessorie, per
lo meno non dovete comprarvi un mast nuovo.