Non ci posso credere! Ho uno sponsor. Sono passati tanti anni da quando facevo gare di sci e qualche paio di Maxel ogni anno riuscivo a recuperarlo. Sono meno bravo a surfare che a sciare quindi a rigor di logica lo sponsor non dovrebbe esserci. Bisogna tener conto però che ogni tanto scrivo per Wind News.... Luca di Pacan ed io avevamo, bisogno di una bella sacca per infilarci dentro le tavole e come per magia... ecco che Aruba si è fatta avanti con la cortesia di sempre con questa fantastica sacca, comoda, spaziosa, piena di tante minchiatine utilissime come la doppia imbottitura interna o la tracolla fatta come le straps da windsurf di una volta. Quando ho visto le dimensioni della sacca con quattro tavole dentro la mattina prima di partire mi sono messo le mani nei capelli (pochi), ma subito dopo le prime parole dette e non pensate sono state: a Malpensa o ci spellano....o ci linciano.
Avrei voluto avere una macchina fotografica per immortalare per sempre gli occhi della ragazza al check-in quando si è accorta che il nostro bagaglio non consisteva solo in uno zaino valigia, ma anche in quello strano contenitore lungo tre metri e spesso cinquanta centimetri. Alzandosi dal suo posto di lavoro, superando con lo sguardo il bancone che le impediva la vista di ciò che stava sotto l'ho sentita mormorare tra i denti: e quello che roba è? Ogni tanto però i surfisti hanno i santi in paradiso: il nostro, o meglio la nostra si chiama Daniela Montesi e fa la international concierge per la Continental Airlines, compagnia con cui abbiamo volato quest'anno. Come tutti gli angeli anche Daniela ha un bellissimo modo di fare, soprattutto quando fa capire alla signorina del bancone che quei due tipi possono caricare la loro borsa piena di "razzi interstellari" (alla banconista avevamo detto che dentro alla borsa c'era quello) senza pagare nemmeno una lira. Non che ci preoccupassimo di pagare, anzi era una cosa che davamo praticamente per scontata, ma ci ha fatto piacere che una volta tanto non ci abbiano trattati come dei disgraziati che non hanno nulla di meglio da fare che andare in giro per il mondo per seccare le compagnie aeree con le loro tavole. Grazie ancora Daniela magari ci sentiamo per il prossimo viaggio. (sono veramente vergognoso!!) Il volo è discretamente lungo e di conseguenza si arriva a San José scoppiati. Intorno all'aeroporto ci sono un sacco di alberghi a prezzi più o meno interessanti a partire dai 24 dollari dell'hotel Avion (senza bagno in camera) fino ad arrivare ai 60-80 dollari dell'Hampton Inn che è fornito di tutti i comfort in perfetto stile... statunitense. Noi avevamo dato un colpo di telefono dall'Italia prenotando alla Posada Aeropuerto per 44 dollari ma quando il taxi ci ha lasciato davanti all'ingresso abbiamo capito che l'hotel o non esisteva o era chiuso da un pezzo... quindi ci siamo fatti accompagnare dallo stesso tassista in un hotel dove a detta sua si stava molto bene. Nel tragitto, senza dirci nulla ci eravamo mentalmente preparati ad una truffa "italian style" ed invece il buon tassista ci ha accompagnato ad un hotel, il Dulce Hogar, nuovo, pulito e poco costoso, 50 dollari per una camera con doccia calda, aria condizionata e ottima piccola colazione. Due piccoli incisi prima di continuare.
Soldi:
portatevi dei dollari, non
cercate inutilmente di farvi dare dalla vostra banca in Italia dei colones che sono poi la
moneta locale. È un'impresa praticamente impossibile ed oltretutto inutile; i dollari
vanno benissimo, vengono utilizzati come moneta semi ufficiale e a richiesta vengono
cambiati un po' dappertutto, a partire dai negozi fino ad arrivare agli hotel ed ai bar.
Guida:
assolutamente indispensabile la
Lonley planet. È veramente fantastica, troverete tutto, ma proprio tutto quello che vi
serve e poi, cosa che non guasta mai, è studiata espressamente per chi viaggia senza
scialacquare... un piccolo consiglio, se non siete proprio a terra con l'inglese
acquistatela in lingua perché quella in italiano è sprovvista di una quarantina di
preziosissime pagine piene di notizie su tutti gli spots. Il primo giorno dovrete decidere
se muovervi in macchia o in bus.
Il bus è certamente meno caro e più fascinoso, ma purtroppo vi da poche possibilità di spostarvi successivamente da una spiaggia all'altra. Dimenticavo di dire che la meta del nostro viaggio è Tamarindo, un piccolo "paese" sulla costa pacifica da cui si possono raggiungere in poco tempo molti spots. Se decidete per il bus vuol dire che non avete problemi di tavole da trasportare e quindi dovrete affittarne una. Come sapete le tavole ce le siamo portate da casa e quindi è stato necessario affittare un'auto. Memori dell'esperienza dello scorso anno quando avevamo affittato il mezzo più economico sul mercato ma di sicuro poco adatto per le strade costaricensi, abbiamo speso un po' di più ma ci siamo fatti portare in giro da un bellissimo Suzukino noleggiato all'AVIS . Non lo regalano (era la compagnia più economica ma comunque carissima, più o meno 400 dollari alla settimana) ma per arrivare in alcuni spots come Witches Rock è assolutamente indispensabile. Le strade sono un disastro, piene di buchi neri quelle asfaltate, con poca terra e tante voragini quelle sterrate che poi sono la maggioranza. Strana poi l'abitudine dell'amministrazione statale costaricense di non costruire le strade seguendo il litorale, in certi casi per raggiungere una spiaggia lontana un chilometro lungo la spiaggia, bisogna farne ben 19 con la macchina. Abbiamo scelto come vi ho già detto qualche riga più in alto, Tamarindo come punto base, forse però non lo rifarei più perché i posti che abbiamo visto meriterebbero in certi casi ben più di una giornata come invece abbiamo fatto quest'anno. Le sistemazioni che potete trovare in giro per dormire sono quasi tutte simili e sicuramente a prezzi più che accettabili. La soluzione più utilizzata è quella delle Cabinas, piccole stanzette per lo più sulla spiaggia o quasi a costi che variano dai 10 dollari (per la camera, non a testa) con doccia e bagno in comune fino ad arrivare ad anche più di 50 per quelle più accessoriate. Non immaginate però che gli "accessori" comprendano che ne so il telefono o la televisione.... A Tamarindo ce ne sono a bizzeffe ( a prezzi stracciati le Coral Reef o le Rodamar) ma da ricordare sono di sicuro le Zully Mar dove anche per quelle da 20 dollari avete anche a disposizione una bella piscina nuova di trinca.
Una cosa che mi ha lasciato stupito è quanto sia poco costoso mangiare. Chiaramente esistono dei ristoranti abbastanza eleganti (okkio che uso sempre il metro costaricense) discretamente cari, ma la prevalenza è di posti "bastardi" dove si può mangiare con una decina di mila lire in modo ben più che dignitoso. Si contendono la palma del ristorante "più bastardo di Tamarindo" Pedro ed El pescador. È di rigore andare almeno una volta in tutti e due. Da Pedro, tanto per dirvene una se volete bere una birra... dovete andarvela a comprare al bar davanti. Non dico altro. Di solito quando sono all'estero appena sento pronunciare pizza o ristorante italiano scappo come un treno, ma qui a Tamarindo c'è un posto dove dovete assaggiare la pizza. Si chiama El Arrecife e la proprietaria si chiama Sara ed è di Roma. Mi saprete dire...
Ma veniamo al succo: il surf. Di seguito un elenco degli spots più conosciuti.
Estero:
è lo spot più frequentato
(soprattutto il pomeriggio anche troppo) ma è anche l'unico raggiungibile davvero solo
attraversando la strada a qualsiasi ora del giorno. Essendo il fondo sabbioso i picchi si
muovono abbastanza ma i principali sono quello alla foce del fiume e quello proprio in
faccia all'hotel Diria, al fianco di uno scoglio molto grosso che viene fuori con la
bassa. A proposito di maree in linea di massima si surfa sulla bassa, due ore prima e due
ore dopo. Per sapere gli orari fate un passo da Iguana surf dove potrete anche affittare
una tavola e consultate la tabella appesa al muro. A proposito di affitti, e meglio andare
da dei ragazzi di Milano che sono abbastanza vicini ad Iguana, non mi ricordo il nome del
negozio ma sono simpatici, gentili e cordiali con tutti ed hanno un assortimento ben
maggiore rispetto ad Iguana. Ritornando alla descrizione dello spot vi do un consiglio:
all'okkio vicino al roccione perché in piena bassa la corrente che porta fuori è
veramente molto forte e se per caso si sta facendo notte tutto può diventare pericoloso.
Playa Grande:
anche questo spot su
sabbia srotola delle destre e sinistre di qualità, sicuramente più radicali rispetto
all'estero. Si può raggiungere o a piedi con una passeggiata di una ventina di minuti
verso nord partendo da Tamarindo, oppure in macchina, sempre in una ventina di minuti
uscendo dal paese e seguendo le indicazioni per il golf. Se siete nella stagione giusta
potete anche ritornare da queste parti la sera per vedere il dischiudersi delle uova di
tartaruga e la successiva corsa dei tartarughini verso il mare Pare che venga gente da
tutto il mondo, mi sembra che non sia una brutta cosa approfittarne. Playa langosta:
questa spiaggia si trova a sud di Tamarindo, subito oltre il primo capo che delimita il
golfo. Spot mezzo di roccia e mezzo di sabbia, richiede una buona conoscenza dei tempi di
marea perché può diventare pericoloso a causa di alcuni scogli semisommersi. Ci sono
molte grosse tartarughe che vi terranno compagnia mentre surfate.
Playa Abellanas:
raggiungibile solo in
macchina con un viaggetto di mezz'ora verso sud lungo la costa. Non è necessario il
fuoristrada a meno che non siate nella stagione delle piogge che corrisponde più o meno
alla nostra estate. Sembra che i Take That (non quelli veri, sto parlando un gruppo di
surferi di Albenga che abbiamo sempre chiamato così perché due di loro qualche anno fa
ricordavano vagamente due dei Thake That) abbiano dovuto guadare tre fiumi con la macchina
per raggiungere questa spiaggia nel loro viaggio fatto mi sembra alla fine di settembre
dello scorso anno... okkio che però loro avevano beccato l'uragano Mitch quindi forse non
sono degni di nota. Abellanas è un beach break. Le onde più dure sono giusto in fronte
al bellissimo bar sulla spiaggia. Man mano che ci si sposta verso nord nel raggio di 500
metri si ammorbidiscono un po'.
Playa Negra:
più a sud ancora di Abellanas, credo sia lo spot più
radicale della zona. Poco indicato per i longboarders è ogni tanto affollato dagli
americani che soggiornano in alcune bellissime cabinas li vicino. Merita una visita e di
sicuro un'uscita. In Costa Rica ci sono chiaramente una marea di spots, non solo questi
che come ripeto sono quelli intorno a Tamarindo. Quest'anno abbiamo vistato,
ripromettendoci di tornarci il prossimo, questi due posti che sono davvero mistici Witches
Rock o Roca Bruja che poi vuol dire rocca delle streghe. Parlare di questo posto ad un
surfista è un po' come parlare di San Siro ad un calciatore. È il posto stellare dove è
stato girato Endless Summer II che è un film di base per la cultura surfistica. A parte
il fatto di averlo visto e rivisto nel film il posto incute un rispetto tremendo. (brutta
espressione in italiano, ma sicuramente rende bene) È raggiungibile solo in barca da
Playa del Coco (un paese ad un'ora di macchina da Tamarindo) o con una strada riservata ai
fuoristrada che passa in mezzo al parco di Santa Rosa. Lo spot è assolutamente isolato,
non ci sono ne abitazioni ne tantomeno bar o ristoranti e di conseguenza se volete
fermarvi un paio di giorni dovete munirvi di acqua e tutto il necessario per il campeggio.
Forte vento offshore che tiene su delle onde incredibili. Poca gente in acqua per uno dei
posti più belli che abbia visto in vita mia.
Playa Nosara:
si trova a sud di Tamarindo più o meno a due ore di
macchina. Sono solo quaranta chilometri... vi lascio immaginare le condizioni della
strada... Paradiso dei longboarders, destre e sinistre lunghissime che si rompono su un
fondale sabbioso. Posto dove non esiste un paese vero e proprio, ma dove potrete trovare
molte sistemazioni ad ottimo prezzo. Una per tutte da menzionare sono las Cabinas Olas
Grandes (dieci dollari a notte...) In generale le onde ci sono sempre, a meno che non
becchiate due o tre giorni di piatta totale come abbiamo beccato noi quest'anno. A
prescindere dal fatto che le onde ci siano o no il consiglio che vi do è
quello di non fossilizzarsi su uno spot solo e rimanere come dei macachi fermi nello
stesso posto per due settimane. Girate, girate e girate. Andate se potete a vedere il
vulcano Arenal perché vale davvero la pena, anche perché vi potrete togliere la
soddisfazione di uscire in windsurf su un lago che non sia il Garda. Pare che ci sia un
vento bestiale 360 giorni all'anno, ma a quanto pare io ci sono passato nei rimanenti
5.... L'unico limite che potrete trovare nel girare molto sarà quello di non aver a
disposizione la vita notturna di Tamarindo, se siete abituati a Rimini o a Riccione vi
sembrerà un disastro, ma per chi come me di solito si deve accontentare...
L'articolo è finito, avrei molto, ma molto di più da raccontarvi, ma preferisco non
guastarvi le sorprese di un viaggio che può essere incantato. Vi lascio dicendo che
spesso e volentieri quando chiederete ad un Costaricense -come va? -vi sentirete
rispondere -pura vida!!! - all'inizio non capirete e quella frase vi sembrerà una
forzatura, ma poi, con il passare dei giorni vi accorgerete che non c'è frase che possa
rappresentare meglio la vita di quel paradiso. Se aveste bisogno di informazioni ancora
più dettagliate sul viaggio scrivetemi in redazione o, se siete dei
"telematici" mandatemi una mail al mio indirizzo che è matteo.gionsoni@altavista.net
by Matteo Gionsoni