Vulkan

Nel 1994, a Maui, i miei due compagni di avventura alla fine dei loro 3 mesi di "allenamento" nella"palestrina" di Hookipa, se ne erano tornati in Italia convinti che ben poche manovre non fossero alla loro portata, e forse un po' avevano ragione perché il loro livello era, in quel momento, altissimo! Quasi cinque anni (...e almeno 15 chili per entrambi) dopo, uno dei miei due amici, pur restando bello tosto in acqua, sfogliando lo speciale "trick del nuovo milennio" di SURFERS, se ne è uscito più o meno così: ... certo che 5 anni fa, avevamo tutto in mano, non c'era una manovra che almeno non avessimo provato a fare... ora guardo tutti questi tricks, tutte queste nuove diavolerie... e non riesco neanche a capire da che parte si inizia...". Eh si, con l'avvento del freestyle e di una nuova generazione di wavers, il windsurf ha subito un tale rivoluzionamento che saper fare il forward vale ormai come chiudere una strambata in piedi... nuove manovre, nuovi tricks, nuovi eroi... ecco una delle manovre più "in" del momento!

"Alex perché non provi questo?!" E via, dopo pochi TENTATIVI il "regatante gardesano" ti spara la manovra con una buona media di riuscite. oltre ad avere una percentuale altissima di back loop perfetti e di altre robine del genere, quest'inverno si è dedicato alle Vulkan. Risultato? una delle più alte,pulite e precise, air jibe mai viste.

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1) la vulkan fatta sull'onda, è impostata in un modo diverso da quella eseguita sull'acqua piatta, perchè la manovra si sviluppa in altezza e non in lunghezza.Quindi è importante scegliere un'onda, anche piccola, ma abbastanza ripida per essere sparati in aria. E' meglio tenere le braccia aperte sul boma, per avere maggior controllo e per facilitare il passaggio della mano d'albero da una parte all'altra del boma.

2) si sale cercando di tenere la tavola piatta, aprendo leggermente la vela e impostando la rotazione delle gambe, simile a quella dell'aerial-jibe, ma ovviamente con tutti e due i piedi nelle straps.

 

3 la tavola si è già girata di 90° e mollando la mano di bugna, la vela rimane neutra. Adesso è il momento di cambiare le mani. Il movimento viene compiuto incrociando le mani, e cercando di prendere il boma sulle nuove mura, possibilmente in vicinanza dell'albero.

4) le ginocchia sono leggermente piegate, la vela è ancora al fileggio e la mano di bugna sta cercando il boma.

 

5) nel momento della discesa, le gambe si distendono per attutire l'atterraggio, le mani impugnano saldamente il boma e la tavola scende di prua per entrare nell'acqua con un minore impatto. La vela è praticamente neutra.

 

6) il momento più delicato è quello del contatto con l'acqua. Le ginocchia si piegano, e la vela si deve chiudere per poter controbilanciare il nostro peso. E' il momento di cambiare la posizione dei piedi, che erano rimasti ben saldi nelle straps. Come si vede dalla foto, il corpo è distante dalla vela per poter evitare che questa, non ancora perfettamente bilanciata, ci cada addosso.

7) è andata bene!!

by Alex Briscoli

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